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giovedì 21 dicembre 2023

LA MIA FINESTRA DELL'AVVENTO

 Apro la 21.ma finastra del Calendario dell'Avvento del focolare dell'anima ideato e portato avanti dalla bravissima Sciarada ,ormai da ben DIECI ANNI! 


Venne fra noi,in una fredda notte,confortato dalla presenza di un bue e l'asinello sul quale Maria,accompagnata dal Giuseppe aveva attraversato paesi e campagne in cerca di un luogo possibile dove farlo nascere.

Dei pastori lo salutarono alla nascita e dal loro gregge tagliarono qualche ciuffo di lana per scaldare e rendere più comodo in suo giaciglio i paglia.



Fu una notte magica.Il tempo si era fermato,le stelle tutte sembravano più brillanti,più vicine alla terra,nell'attesa di qualcosa che doveva accadere.ma i pochi testimoni niente sapevano,lo accolsero da umani e come un essere umano bisognoso di tutto.

Venne fra noi,per portare la Buona Novella,ma non tutti la capirono.Erode,minacciato nella sua sete di onnipotenza ,fece una strage di tanti innocenti per colpire anche lui.Ed anche mentre cresceva diffondendo saggezza ed amore,non fu capito,fu cacciato dal Tempio.Ad altri bambini innocenti nei secoli è stato impedito di realizzare i propri sogni adulti.

Chi perseguita,offende uccide un innocente ruba la speranza di un mondo diverso.

Nascere in una capanna ,per Lui non era una necessità,ma un insegnamento di umiltà,di amore per gli ultimi che sono stati i primi a godere del privileggio di vederlo ed ossequiarlo,i primi a capire ed accogliere la Buona Novella.

Mi immagino bambina anch'io per un momento e con la mia letterina,come ai vecchi tempi,chiedo a Gesù Bambino che nella sua infinita misericordia si ricordi di tutti i bambini che ancora oggi nascono ,non per scelta e neanche per caso,in luoghi dove non è possibile avere neanche la dignità di uomini,per quelli che sopravviveranno. Si ricordi di quanti nascono in mare,o fra le macerie delle case distrutte dalle bombe o nelle bidonville delle megalopoli fra sporcizia e miseria.

Chiudo questa mia finestra augurando, a quanti mi leggeranno,giorni di festa sereni ed allegri scaldati dagli affetti delle persone care e passo il testimone a Sciarada

https://animamundi-sciarada.blogspot.com


sabato 9 dicembre 2023

SICILIA DI SOLE E DI SALE

La Sicilia è un'isola che galleggia fra l'azzurro delle acque del mediterraneo e il blu del cielo: il giallo del sole sempre pronto a crearsi un varco,quando le nuvole,qualche volta ci sono anche loro,gli contendono il diritto di brillare,cerca il suo spazio fra cielo e mare.

Il sole che è vita ma che spesso brucia,asciuga linfa vitale e risorse non solo metaforicamente.

Questa è l'isola,questi siamo,noi siciliani.

E poi c'è il sale!

Sale candido dello stagnone,alle saline di Trapani,dove spesso il sole,al tramonto,crea fantasie di colore e di bellezza tali da giocarsi il primato con i più bravi impressionisti,paesaggisti,naturalisti.

Ma anche il sale delle miniere:Racalbuto,Petralia Soprana,Realmonte,Cattolica.

Sale di primissima qualità quello delle ricche miniere di Petralia Soprana,che si estendonono per chilometri in lunghezza e a più livelli in profondità,

Così estese, da compromettere le falde acquifere di uno dei più lunghi fiumi siciliani,il Salso,nel cui nome è già implicito quanto sopra accennato.

Ho visitato qualche anno fa,quando ancora la pandemia non ci aveva obbligati a cambiare nostri programmi di vita,le miniere di Petralia Soprana,un paese all'interno della Sicilia,in provincia di Enna,che di queste e per queste saline vive ed è conosciuto.

C'era una mostra di sculture di sale,realizzata all'interno della miniera,qualcosa si spettacolare.






Il buio delle gallerie appena rischiarato dalle varie istallazioni creava un fascino impossibile da descrivere.

Le gallerie scavate con le potenti frese si estendono per chilomentri e chilomenti,dentro ci camminano i grossi camion che prelevano il sale che spesso,data la sua purezza,viene confezionato senza bisognodi ulteriori lavorazioni.Ci sono gallerie sovrapposte su 5 livelli e si può ancora scavare più a fondo.

Posto un po' di foto scattate da me, visitando la mostra “Sculture di sale”.Ho prelevato anche alcune foto scattate dal maestro fotografo Ferdinando Scianna a corredo di un servizio di Leonardo Sciascia.

Ovviamente al sale ed alla sua estrazione è legato il duro lavoro di estrattori e minatori ed in Sicilia vale anche per tutte le altre miniere,compreso lo zolfo.Di questo in buona parte Leonardo Sciascia parla nel suo libro “ Le Parrocchie di Regalpietra”                                                                                                                       







           









                                     

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

                                                                  Ferdinando Scianna:Miniera di Racalmuto



Saline di Marsala.sale pronto per la             raccolta-                                                                                                                             Saline di Mozia
                   saline di Mozia












                                                                                                                                                                                                                                                                                         

lunedì 4 dicembre 2023

DiI LIBRI E DI AUTORI

 

ADA D'ADAMO:COME D'ARIA

Ho letto il libro,anche sull'onda emotiva che ha suscitato la notizia del premio Strega,quando lei non c'era già più.

In genere evito di acquistare libri molto pubblicizzati e decantati,aspetto che il tempo dia ragione o torto ,in questo caso mi sono servita della biblioteca del mio comune,per non correre rischi.

E' necessario  raccontare il dolore per sottrarsi al suo dominio”Rita Charon

E l'autrice lo ha fatto,ha raccontato il dolore.

Un diario puntuale,sincero e dettagliato di un percorso di sofferenza,sconfitte qualche vittoria, cadute e qualche ripresa,prima per la infermità della bambina,nata con una gravissima malformazione. E dopo, per la malatia che colpisce anche lei,la madre che sperava di restare vigile e sempre pronta per far crescere la sua creatura nel migliore dei mondi e dei modi possibili,nonostante tutto.

Si consegna al lettore con una schiettezza e sincerità disarmanti,senza protezioni senza difesa alcuna facendoci attraversare il suo calvario,i suoi momenti di felicità,pochi,di sconforto,tanti.

Scrittura scorrevole,pulita,quasi asettica anche nel comunicare emozioni .

Alla fine lascia un senso di vuoto,di impotenza di fronte a eventi più grandi di noi anche se non rari purtroppo.Destino? Fatalità?

E tuttavia,dopo la lettura attenta ,dopo le amare considerazioni sulla fine triste anche se prevedibile, personalmente non avrei assegnato lo Strega.

Non conosco le motivazioni,posso solo intuirle,ma certi eventi culturali lasciano il segno nel tempo e in questo caso la scelta non mi è sembrata appropriata.Ovvio che è un mio parere,espresso nonostante il timore di commenti di senso diverso.

martedì 25 aprile 2023

IL MIO 25 APRILE

Mi chiamo Caterina,per alcuni amici  sono Chicchina o Chicchi,per altri Rina o Cate.ma sono sempre io e rispondo se mi sento chiamare ,anche se con nomi o nomignoli diversi.

Sono una Donna e sono Italiana perchè ho avuto la fortuna, non per scelta o per meriti, di nascere in questo bellissimo Paese ,dove respiero la storia e la civiltà dei millenni e che mi sono state tramandate con amore ed intelligenza da chi mi ha preceduta.

Sono anche una Mamma,per scelta e non perchè sia  scontato,essendo donna.

E sono cristiana,perchè battezzata,questo è forse più scontato, essendo nata in un Paese che ha al suo interno uno Stato  centro e simpolo della cristianità come religione.

Questi i miei dati ,anagrafici,per i quali non vanto alcun merito,li vivo,li indosso tutti i giorni come indosso i miei vestiti.

Per questo non mi sognerei mai di salire su un palco per declamarli,facendone un'arringa e comunque mai indossando stivali e pantaloni alla zuava,anche se diluiti in tenui colori pastello.

Ma a questi dati,di presentazione,per completezza,ne voglio aggiungere almeno altri TRE:

Sono ANTIFASCISTA,PARTIGIANA e  il  25 APRILE è per me la festa della LIBERAZIONE, della LIBERTA' e della RESISTENZA.

Non sono dati anagrafici,è vero ,ma in parte lo sono anche.

Sono nata che eravamo già in guerra ma dalle mie parti,terra di contadini,la guerra è sempre stata una sciagura,una calamità per tutti,o quasi.Da noi non si seguivano le adunate oceaniche:chi vive con il lavoro della terra,con la fatica quotidiana di portare a casa il pane,guarda il cielo sperando che il vento la pioggia la grandine il gelo non rovini il lavoro svolto ed il raccolto come promessa. Più tardi si guardava il cielo per seguire l'arrivo degli aerei e sfugire alle bombe.

Ho conosciuto le ristrettezze,la paura:mio padre ed i suoi fratelli  guardati a vista come delinquenti solo  perchè non si erano mai piegati al fascismo,  non si tenevano i busti o le foto del duce, in casa,non si  andava alle adunate.

Per tutto questo c'era un prezzo da pagare,in famiglia si sapeva, ed è stato pagato,col confino,con la prigionia con la morte in guerra di giovani familiari,nell'eccidio vergognoso  di Cefalonia,per esempio.

Per questo sono cresciuta a pane,anche raffermo, latte quando c'era,e antifascismo.Certo allora non capivo tutto,ma mi bastava osservare il modo di vivere dei miei,ascoltare i loro discorsi,per capire da che parte stare.

E il 25 Aprile lo ricordo bene,lo ricordo come un mare di bandiere, di  suoni e di canti liberatori.Ricordo i caratteri grossi dei giornali,ricordo la voglia di parlare,di urlare quasi, i capannelli di persone e se c'era qualcuno più informato diventavano subito comizi.Non era tutto finito,ma si gustava la libertà .

La libertà non è stata una concessione,piovuta dall'alto, ma una conquista :dolorosa ,fatta di sangue di lutti di morte di atrocità,di sacrifici ,di rinunce.

Per questo è necessario ricordare,raccontare,studiare la storia,onorare la memoria di quanti hanno contribuito a rendere possibile tutto questo.

Per questo ,per me,oggi e sempre RESISTENZA!!



Genova::corteo per la liberazione.

mercoledì 8 marzo 2023

OTTO MARZO 2023

 

Siamo noi: siamo le donne.Donne in cammino ,da sempre.

Siamo noi:Francesca,Ruth,Aisha,Consuelo,Fawad,Irina.

Siamo Cristiane, ebree,protestanti,scintoiste,mormoni,buddiste.

Ognuna col proprio nome,ognuna col proprio credo,ma donne,sempre.

Siamo mamme,nonne,sorelle,figlie.

Siamo mamme, per scelta,qualche volta per caso, mamme di figli nostri o di altre,se serve.

Siamo le bambine siriane,cresciute all'ombra di ruderi,lascito delle guerre,senza nomi,senza casa senza scuole senza senza speranza.


Siamo le ragazze senza volto, coperte da anonimi veli,le donne irachene con il corpo sigillato entro scuri burka:ci hanno tolto il respiro l'aria la gioia di vivere libere ,il piacere di lavorare,di studiare.

Siamo le pescatrici di perle, che servono per abellire i decoltè.Un tuffo nel buio delle acque e poi ritorno alla luce,dieci cento volte.Qualche volta solo un tuffo nel buio.

Siamo le donne dei deserti,i piedi consumai dalla sabbia, il sole che asciuga i pensieri e la linfa di vita.In cammino,sempre,in cerca di acqua,in cerca di cibo,in cerca di nuove possibilità di vita.

A volte raggiungiamo anche il mare,ci inebria il sogno propibito di immergerci,di attraversarlo,nella speranza di nuovi approdi.

A volte le onde ci fermano prima, assieme ai nostri figli.Ma non possiamo scegliere:non fra una crocera o le comodità di una casa.Non ci è permessa la prima e non abbiamo una casa,un tetto.

Siamo le donne che cercano dignità e indipendenza attraverso il lavoro,ma non riescono,non lo trovano il lavoro.

Siamo le donne innamorate che spesso muoiono dentro un amore.

Se insieme urlassimo la nostra rabbia,faremmo spalancare il cielo,crollare i muri e i grattacieli.

Se insieme manifestassimo la nostra indignazione faremmo vergognare l'altra netà del cielo,almeno quella che vanta dei diritti su tutto,noi comprese.

Oggi vogliamo o almeno vorremmo,che non si parlasse di festa per le donne. Fate voi,giorno dei ricordi delle mille battaglie vi va bene?Giorno della memoria per chi non ce l'ha fatta ed è rimasta per strada?

Chiamiamola giornata di celebrazione.

Grazie!

tutte le foto sono state prese dal Web

venerdì 30 dicembre 2022

ANNO NUOVO!

Chiuidiamo un altro anno e io personalmente non faccio bilanci, non formulo propositi ,non mi affido a riti magici:ho imparato da tempo che spesso è la vita,sono le circostane a prenderci per mano     o prenderci la mano,con altri piani e altri progetti.

In amicizia   mi e vi auguro:

-Di vincere le paure degli anni che avanzano,avanzano comunque a qualsiasi età.

-Di volerci un pò di bene in più e concederci una piccola pazzia ,ogni giorno.

-Di non rinunciare mai a quel dolcetto alla crema che ci fa l'occhiolino dalla vatrina.

-Una carezza al palato è salvifica,come un raggio di sole quando piove.



Vi auguro:

-Di essere forti e resistere ad ogni urto.

-Di trovare le energie per rialzarvi se l'urto è stato violento e vi ha messi a tappeto.

-Di resistere al luccichio delle apparenze che spesso nascondono brutture e pessima qualità.

-Di passare sopra,con aria di sufficienza,alle piccole cattiverie ,degli amici o parenti.

Vi auguro:

-Di osare sempre,oltre il limite del possibile. non esistono limiti insuperabili,credeteci!

-Di non avere paura ad andare contro corrente,abbiate l'orgoglio delle idee che ritenete giuste.

-Di avere sempre un nuovo progetto di vita,è la via di fuga o la vostra coperta di Linus .

-Di spalancare le finestre di casa e respirare a pieni polmoni:col sole la pioggia o la neve.



E sopratutto vi auguro di essere eretici!

Eretico è la persona che sceglie e,
     in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità.”

                                                        Felice  Nuovo Anno




martedì 20 dicembre 2022

Ventesima finestra del Focolare dell'Avvento


 

Anche quest'anno ho voluto esserci accanto al Focolare dell'Avvento,ideato e portato avanti ,anno dopo anno,da Sciarada-Anima Mundi-

Apro oggi la mia finestra sul Natale e sul Presepe che del Natale è uno dei simboli più diffusi.Penso in particolare al presepe napoletano,il più famoso e il più bello ,a mio parere,anche per la fantasia dei locali artigiani nel creare le varie figure e i pastori. che animano la scena come una vera rappresentazione-fra sacro e profano-della Natività.Il presepe ha delle regole ben precise e codificate e ogni figura ha un suo perchè.

Spesso rimandi storici vogliono queste immagini derivanti anche dal mondo pagano e poi “cristianizzati”.E' il caso della Zingara che non può mancare nel presepe tradizionale.

E' una figura che si presta a varie letture: è la Sibilla,che con i suoi vaticini mette in guardia su cose che succederanno e possono portare danno e lutti se non evitate in tempo.Figura presente nella cultura e nelle religioni mediterranee.


                                               La sibilla dwelfica:Michelangelo -Cappella Sistina  dal web

In tempi meno remoti la zingara è  anche un personaggio delle nostre città,come parte di quel popolo di gitani nomadi che popolava i vicoli e strade cittadine e che per sopravvivere spesso offriva consigli,divinazioni,profezie,in cambio di qualcosa.

  
                                                   Immagine tradizionale della Zingara -dal web

Come parte di questo campionario umano non poteva quindi mancare fra i frequentatori della città napoletana.Spesso posta lontano dal presepe,vicino ad osterie e qualche volta con i simboli della crocefissione:chiodi,croci,proprio quindi nella sua funzione divinatoria e profetica,di quello che succederà a Gesù,a conclusione della sua vita da Uomo,sulla terra.

C'è anche un'altra interpretazione, bella,umana ed accettabile:la zingara è una giovane donna,di nome Stefania,o Stefana,non sposata,che,saputo della nascita di Gesù Bambino,si mette in cammino per andarlo a trovare.Gli angeli la bloccano perchè non essendo sposata e non avendo lei figli,non può visitare la Madonna che ha appena dato alla luce il suo Bambino.

                                           Rappresentazione della zingara Stefana con il bambino-dal web        -

Se ne dispiace,si allontana,ma poi ci pensa e usa l'astuzia:fascia un sasso che prende in braccio come fosse un bambino e così si ripresenta,il giorno dopo,per la sua visita.Quando gli Angeli fanno per fermarla sentono un lamento ed uno starnuto:Il sasso si era trasformato miracolosamente in un bambino,che è stato chiamato Stefano,in riferimento al nome della madre,che adesso può vedere l'altro Bambino ,posto nella mangiatoia ,e la sua mamma,la Madonna.

Stefano è il Santo del primo giorno dopo il Natale:Santo Stefano,appunto.

La figura della zingara ha quindi tante possibili interpretazioni:sibilla,madre mancata,popolana divinatrice ,spesso ha la pelle di colore scuro,come tante Madonne nere offerte alla nostra devozione,e con quel bimbo fra le braccia,anche simbolo di una maternità pellegrina,come lo era stata anche la Madonna,in viaggio verso Betlemme,o in fuga verso l'Egitto ,per mettere in salvo il suo Bambino dopo l'editto di Erode.A me piace leggervi,nella zingara, la maternità pellegrina,tanto somigliante a situazioni che la storia ci ripropone ,con i suoi corsi e ricorsi. Madri in cammino,per salvare i propri figli da guerre distruzioni epidemie miseria fame.

                                                                Maternità pellegrina  - dal web

Spero possiate gradire e guardare anche le statuine dei nostri Presepi con più interesse,considerandoli tutti attori protagonisti nella rappresentazione di un grande evento.

Auguro ad ognuno di voi un Natale di serenità e di affetti nel calore del focolare ideale che cerchiamo sempre di ricostruire almeno nei nostri cuori .

Passo il testimone a Sciarada-Anima Mundi.